Robin Williams, Nintendo e quei legami senza scadenza

Poche sono le cose di cui non potrei mai fare a meno. Due tra tutte: il cinema e i videogiochi.
Due mondi totalmente diversi che lungo l’evoluzione della loro parabola si sfiorano però in diversi punti e che, se sei un videogiocatore e una mattina svegliandoti ti dicono che Robin Williams non c’è più, allora sai di cosa sto parlando.
L’universo dei social è una terra dove la mutabilità e l’incostanza regolano ogni principio: può succedere qualsiasi cosa, pure che un grande attore stimato da tutti decida di impiccarsi, poco importa. Sarai ricordato e parleranno di te per un paio di giorni al massimo.
Il flusso interminabile di notizie inutili che popolano Facebook è un meccanismo radicato che non può essere scardinato, neanche se ti chiami Robin Williams.
La mattina dell’11 agosto 2014 è stata quella di una giornata triste. Di quelle che ti svegli e sai che nonostante il sole e il bel tempo qualcosa può comunque andare storto. Qualcosa, in effetti, era andato storto.
Non voglio dilungarmi sul perchè un uomo, attore, artista come Robin sia arrivato al punto di non ritorno, quello dove vi arrivano parecchi meno fortunati di lui e la gente poi dice che è per colpa della crisi e della povertà. Non voglio farlo. Voglio parlare di Zelda.

Mentre si vive accadono le cose.
Se sei fortunato, prima della tua data di scadenza e un po’ dopo aver raggiunto l’età della consapevolezza, può succedere che tra tutte le cose che accadono ne capiti qualcuna davvero speciale.
The Legend Of Zelda non è solo un videogioco. Se si riduce tutto ai minimi termini, è la storia di un guerriero e di una principessa. Basta fare un passo indietro per avere una visione d’insieme che ci si accorge però di come a volte i pixel, la grafica, il sonoro e tutto il resto danno vita a qualcosa di magico. E Robin Williams questo lo sapeva.
25 anni fa diede il nome di quella principessa a sua figlia, Zelda Williams, come i padri che danno ai figli il loro cognome così che possa durare nel tempo anche dopo la loro morte. Una sorta di investitura premeditata.
The Legend of Zelda è una storia che non ha tempo, che ti prende e ti strappa dalla realtà. E’ la storia dei valori e dell’amore, il canto e l’evoluzione delle cose che ci sono sempre state e sempre ci saranno.
Giocare a Zelda è come evadere senza destinazione. Dimenticare il resto. Come quando vai al cinema. Come quando un grande attore recita.
Robin Williams non c’è più e Nintendo ha accolto una petizione dei fan per includere un personaggio che lo ricordi in un prossimo videogioco.
Robin Williams non c’è più e tutti sanno che un personaggio in un videogioco non basterà. E chissà se basterà il ricordo.
Ciao Capitano.

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